Casa Attualità Aldi ci comunica la sua "data di estinzione"

Aldi ci comunica la sua "data di estinzione"

In una campagna di comunicazione chiamata "Extinction Date" l'azienda tedesca di supermercati Aldi ci mette in guardia e ci allerta sui rischi del cambiamento climatico. La campagna annuncia la data di estinzione di alcuni dei prodotti più consumati.

Nella suddetta campagna Aldi ci avvisa della "prossima" scomparsa di prodotti come caffè, cacao, banane, miele o persino vino. Basato su varie fonti scientifiche, descrive ciascuno dei rischi di estinzione e gli stati in cui si trovano.

I prodotti con “data di estinzione” con più rischio di Aldi

Nel caso di caffè una delle varietà più consumate e di più alta qualità come l'Arabica potrebbe estinguersi nel 2050. Tutto questo a causa delle grandi siccità e dell'aumento della temperatura che stanno soffrendo le principali aree di coltivazione.

Anche nel 2050 sarà molto difficile coltivazione del cacao nei due grandi paesi produttori come il Ghana e la Costa d'Avorio situati nelle zone tropicali. L'aumento della temperatura e la diminuzione dell'umidità complicheranno la coltivazione. Inoltre, la difficoltà di coltivazione complicherà la vita in questi paesi, il che potrebbe causare conflitti sociali.

La progressiva mancanza di acqua nei paesi con una grande produzione di banana o piantaggine complica anche la coltivazione dell'onnipresente varietà di banane Cavendish. Inoltre le precipitazioni sono più scarse e torrenziali. L'aumento delle temperature aiuta la proliferazione dei parassiti e quindi la produzione che ne metterebbe in pericolo l'esistenza nel 2050.

Un'altra grande coltura che risente dell'aumento delle temperature, soprattutto in estate, è la vite che se tutto evolve come fino ad oggi nel 2068 potrebbe mettere in pericolo la sua esistenza e mettere a repentaglio la produzione del vino.

Infine, la campagna Aldi si concentra sul produzione di miele. L'aumento della temperatura e la diminuzione della flora per le suddette cause influenzerebbero la produzione di miele nel 2070. Tutto ciò porterebbe a sua volta a una diminuzione delle api e dell'impollinazione, con un impatto significativo sulla biodiversità a livello globale.

 

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