Casa Attualità Esplorare le piante selvatiche commestibili

Esplorare le piante selvatiche commestibili

Lo scorso sabato Collettivo Eixarcolant ha riunito più di 6.000 persone interessate alle piante selvatiche commestibili a Igualada (Barcellona).

Come ogni anno, i visitatori vengono per conoscere e godersi questo incontro botanico e gastronomico. Il tutto per scoprire in prima persona il sapere di un buon manipolo di professionisti del mondo etnobotanico. Un'ottima occasione per scoprire, tra gli altri, gli usi delle piante selvatiche commestibili.

Questa nuova edizione mostra il crescente interesse della società per un cambiamento del modello agroalimentare. Un cambiamento che passa attraverso la costruzione di un sistema giusto, sano, basato sulla produzione locale e di prossimità.

Quest'anno hanno evidenziato la qualità e il livello dei diversi interventi tecnici e applicativi. Anche le manifestazioni gastronomiche, i laboratori o le uscite etnobotaniche, che in questa edizione hanno ampliato la loro offerta. Tutto per offrire più attività da vivere in famiglia.

Inoltre sono state quasi 800 le porzioni servite al pranzo della Giornata, che ha avuto come protagonista la Pisana. Questo cereale è ricco di fibre e proteine. Attualmente viene coltivato solo in maniera residuale nonostante fosse ampiamente coltivato in tempi antichi.

 

Protagoniste le piante selvatiche commestibili

 

In questa edizione il Convegno si è ampliato negli spazi occupati, si è tenuta la mostra dell'artigianato. Inoltre è stato ampliato nelle date e nei luoghi e con la realizzazione della Mostra Itinerante del Cinema etnobotanico.

Un ruolo particolare ha avuto la partecipazione delle scuole con laboratori in 9 centri della regione. Si noti che il 2a edizione dei Wild Restaurants, con la partecipazione di 6 ristoranti (Ingravita, Kökobol, El Café del Ateneo, Espacio Gastronomic del Fomento e Cubos, a Igualada; e Nean, a Capellades).

In breve, un successo per il Collettivo Eixarcolant come organizzatore. Questa organizzazione si propone di avvicinare ai cittadini la possibilità di provare piante dimenticate affinché il loro consumo diventi un fatto quotidiano.

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